|
| PAGINA 7 | |
| CORSI DJ - TECNICO DEL SUONO - COMPUTER MUSIC - CHITARRA E BASSO a TORINO (News Varie 12/02/2009) Sono aperte le iscrizioni ai corsi DJ, TECNICO DEL SUONO, COMPUTER MUSIC, CHITARRA E BASSO dell'Associazione ARTI SONORE di Torino. I corsi si terranno nella sede dell'associazione, in via Fontanesi 33 a Torino. Lo scopo dell'associazione si occupa di diffondere il "sapere" musicale, attraverso corsi, eventi ed altre attività, perchè riteniamo che la musica, in tutte le sue forme, sia una parte essenziale della cultura dell'umanità ed un modo per unire i popoli. I corsi sono finanziati in massima parte da sponsor ed i costi da sostenere sono alla portata di tutti. Per ogni informazione: www.artisonore.com Tel: 393.7266809 - 328.5535722 email: info@artisonore.com | | I Blur ai festival di Oxegen e T In The Park (Rock News 06/02/2009) I Blur vogliono fare sul serio: dopo aver annunciato la reunion e i megaconcerti di Londra ecco arrivare la notizia che la band sarà headliner al festival inglese T In The Park e a quello irlandese Oxegen, che si terranno entrambi nel mese di luglio. | | Judas Priest a Milano con Megadeath e Testament (Rock News 05/02/2009) "Autentici fondatori dell’heavy metal e dell’immaginario fatto di pelle e borchie che da ormai trent’anni accompagna questo genere di musica, i JUDAS PRIEST annunciano il loro nuovo tour europeo, che toccherà Milano il 10 Marzo 2009 al Palasharp, con una formula che a molti farà tornare alla mente il “Clash of the Titans” che imperversava a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. La band di Rob Halford (voce) avrà l’onore di ospitare all’interno del “Priest Feast” due tra le thrash band più seminali di sempre: MEGADETH e TESTAMENT. Tornati in sella con la formazione del 1990, la stessa che registrò il capolavoro “Painkiller”, i JUDAS PRIEST hanno dato alla luce quest’anno il concept album “Nostradamus” , secondo lavoro dal ritorno nella band di Rob Halford.
Insieme a lui troviamo la coppia di chitarristi metal più famosa e collaudata di sempre, Tipton e Downing, la batteria di Scott Travis e il basso di Ian Hill. La band inglese ha firmato capolavori assoluti del genere nel corso degli anni ’80 quali “British Steel”, “Screaming for Vengeance” e “Defenders of the Faith”, oltre ad aver scritto veri e propri inni metal come “Breaking the law” e “Living After Midnight”. Fiore all’occhiello del “Priest Feast” sono i MEGADETH: la band del carismatico Dave Mustaine, che ha superato quota 20 milioni di dischi venduti, ha dettato insieme ai METALLICA le regole della musica estrema negli anni ’80 e ’90. Dopo aver pubblicato pietre miliari come “Rust in Peace” e “So far… so good... so what?” ha conosciuto i primissimi posti delle classifiche mondiali con gli album “Countdown to Extinction” e “Youthanasia”. Dopo diverse rivoluzioni di line-up, i MEGADETH sono tornati ai fasti di un tempo con gli ultimi lavori “The World needs a Hero” e “United Abominations”.
I TESTAMENT sono un’autentica leggenda della Bay Area, la zona della California che ha sfornato una serie impressionante di metal band a metà anni ’80. Con il ritorno del virtuoso chitarrista Alex Skolnick si è riformata la line-up originale, sempre capitanata dal mastodontico Chuk Billy. L’ultimo disco “Formation of Damnation” ha vinto il premio della rivista guida del settore, Metal Hammer, come miglior album dell’anno. La possibilità di vedere nella stessa serata questi tre titani del metal fa del “Priest Feast” uno tra gli appuntamenti da non perdere nel 2009." | | I Groove Armada incoraggiano il file sharing del nuovo Ep (Rock News 05/02/2009) I Groove Armada incoraggiano il file sharing del loro nuovo Ep di quattro brani pubblicato in collaborazione con la Bacardi (vedi News). Le canzoni possono essere scaricate dal sito BLiveshare.com e condivise con altri appassionati, in formato mp3 privo di protezione DRM e a 320 kbps; chi le mette in sharing, viene premiato con la possibilità di accedere ad altri brani. L’assenza del DRM faciliterà ovviamente la circolazione dei brani su reti “pirata” come LimeShare o BitTorrent. Ma nessuno, nell’entourage del gruppo, sembra preoccuparsene troppo: “Non credo che si possa contrastare in qualche modo quel che la gente decide di fare”, ha dichiarato Sarah Tinsley di Bacardi al sito Digital Music News. “Noi cerchiamo di convincere i fan a restare all’interno della piattaforma. Si tratta di incoraggiare un comportamento, non di scoraggiarne un altro”. Il manager del gruppo, Dan O’Neill, precisa le intenzioni dei Groove Armada: “Con il vecchio modello l’artista era sempre a due o tre passi di distanza dal fan. Sviluppare un rapporto diretto è essenziale, un elemento cruciale dell’accordo che abbiamo siglato con Bacardi”. (rockol.it) | | Bruce Springsteen attacca Ticketmaster: 'Niente speculazioni sui biglietti' (Rock News 05/02/2009) Il Boss e il suo manager Jon Landau sono furiosi con Ticketmaster, incaricata della vendita dei biglietti delle date americane del nuovo tour mondiale che parte in aprile da San José, in California. E intervengono in prima persona sul tema caldissimo dei bagarini “autorizzati” (vedi News), bacchettando pubblicamente l’agenzia per il comportamento tenuto lunedì scorso, 2 febbraio, quando dal suo sito ufficiale ha indirizzato automaticamente i fan alla ricerca di un biglietto sullla propria piattaforma di secondary ticketing TicketsNow: costringendoli in pratica a pagare un sovrapprezzo anche nel caso in cui erano ancora disponibili tagliandi acquistabili al loro prezzo nominale. Con un messaggio apparso tempestivamente sul sito BruceSpringsteen.net , Springsteen, Landau e “tutto il tour team” dell’artista accusano Ticketmaster di “conflitto di interessi” condannandone l'operato, precisano di non essere stati informati preventivamente degli accordi intercorsi tra l’agenzia e i gestori delle sale che ospiteranno i concerti e spiegano di non intascare nessuna percentuale sulle commissioni applicate dall’agenzia né sul sovrapprezzo dei biglietti rivenduti da TicketsNow. “L’abuso dei nostri fan e della nostra fiducia ci ha reso furiosi quanto molti di voi”, scrivono sul sito l’artista e il suo entourage, assicurando che “continueremo a fare tutto quanto è nelle nostre possibilità per evitare che cose del genere succedano nei nostri tour”. Informano di avere intimato a Ticketmaster la cessazione immediata del trasferimento di richieste dal sito principale a quello di secondary ticketing, e di avere ottenuto assicurazioni in merito dall’agenzia. E aggiungono di non vedere affatto di buon occhio la possibile fusione con Live Nation di cui tanto si parla in questi giorni negli Stati Uniti (vedi News): “Sarebbe come tornare a un regime di quasi monopolio”, con ripercussioni ancora più negative, sostengono, per il mercato e per i fan. Springsteen non è il primo artista di grande popolarità a entrare apertamente in polemica con Ticketmaster per le sue pratiche commerciali: celebre la causa che i Pearl Jam intentarono alla società nel 1994 davanti alla divisione antitrust del Ministero di Giustizia, accusandola di gonfare artificialmente i prezzi dei biglietti. (Rockol.com) | | Morto Lux Interior, leader dei Cramps (Rock News 05/02/2009) Los Angeles, 5 feb - Lux Interior, cantante e membro fondatore della band psychobilly 'Cramps', e' morto per infarto oggi all'eta' di 60 anni in un ospedale nei pressi di Los Angeles. A rivelarlo e' un portavoce del gruppo musicale al Los Angeles Times. Interior, il cui vero nome era Erick Lee Purkhiser, formo' i 'Cramps' nel 1976 insieme alla chitarrista Poison Ivy, diventata poi sua moglie. Ispirati dai film horror e dai b-movies, scrissero canzoni come ''Bikini girls with machine guns'' e ''I was a teenage werewolf''. Agli esordi della loro carriera suonarono da spalla a band quali Clash e Police, fino ad arrivare al successo nel corso degli anni 80. (ASCA) | | Digitale terrestre, prime sconfitte (News Varie 30/01/2009) Un dubbio, un forte dubbio, sta serpeggiando fra gli operatori del settore: a Mediaset qualcuno non ci dorme la notte; in Rai dicono che non è colpa loro, che se non ci fosse stata di mezzo l'imposizione dell'Unione europea…; al ministero rassicurano, non potendo fare altro. Il dubbio nasce dal fatto che, dopo infiniti rimandi, il digitale terrestre incontra più difficoltà del previsto e che, alla fine, rischia di rivelarsi per quello che è: una tecnologia obsoleta, costosa, limitata. Quello che l'ex ministro Gasparri presentava come il Paradiso terrestre delle comunicazioni pare ogni giorno di più un inferno. La messa in opera del Dtt è in sofferenza, come testimonia la Sardegna, dopo lo switch off di ottobre, lo spegnimento della tradizionale tv analogica e il passaggio coatto alla nuova tecnologia. In molte zone ci sono seri problemi di ricezione: non si vede ancora il nuovo ma non si vede più neanche il vecchio. Della nuova situazione ha approfittato Sky, aumentando il normale trend dei propri abbonamenti sull'isola. Che il passaggio da una tecnologia di vecchio tipo a una nuova comportasse una serie di problemi lo si sapeva, succede in tutti i campi. C'è molta confusione sui decoder (quelli comprati a minor prezzo non danno garanzie di affidabilità, alcuni non hanno nemmeno gli standard europei e quindi non riescono a captare le frequenze Vhf, su cui trasmette la Rai), la sintonizzazione dei canali non è impresa facile, molte antenne vanno sostituite o ripuntate e comunque liberate dei vecchi filtri. Nei centri urbani i risultati cominciano a dare i loro frutti e dove prima si vedevano 20 o 25 canali adesso se ne possono vedere 80, con una migliore qualità dell'immagine. Ma i veri problemi di fondo sono altri, due in particolare. La tecnologia del Dtt è una tecnologia pesante, ha bisogno di molti trasmettitori, più potenti e più capaci dei mille e mille vecchi tralicci con cui, in cinquant'anni di storia, la Rai è riuscita a «illuminare» l'intero Paese.
È vero, come sostiene qualcuno, che anche altri Paesi europei hanno avuto problemi nel passaggio dall'analogico al digitale ma nessun Paese europeo ha la struttura orografica dell'Italia. C'è tutto un fiorire di aneddoti e di leggende sulla straordinaria bravura dei tecnici Rai nel portare il segnale nelle più sperdute e inaccessibili zone delle valli alpine e della dorsale appenninica. Adesso il problema si ripropone, più grande ancora. Come dimostra appunto il caso dell'esperimento Sardegna. E quando, fra poco, toccherà alla Valle d'Aosta, al Piemonte, al Trentino, alla Campania cosa succederà? A fronte di questi intoppi, per altro prevedibili, c'è da registrare un'aggiunta importante: per mantenere attivi i trasmettitori ci vuole un enorme impiego di energia in un paese dove l'energia si compra a caro prezzo. Se si spegnessero tutti i trasmettitori si potrebbe tranquillamente alimentare una città, contribuendo a diminuire l'inquinamento elettromagnetico. Senza contare, al contrario, che il segnale via satellite ha bisogno di minore energia. Il secondo grande problema è questo: il Dtt è la conseguente evoluzione del segnale analogico; si pensava quindi, ragionevolmente, che il passaggio fosse più naturale, meno traumatico, specie in regioni pianeggianti. Con un semplice decoder l'utente trasforma il vecchio televisore in una macchina delle meraviglie. Il che è vero, ma solo in parte. Senza entrare troppo nello specifico, il Dtt è una tecnologia limitata, perché riesce a fornire un numero alto ma pur sempre contenuto di frequenze. Un esempio: in questo momento va in onda il Grande Fratello, un programma la cui caratteristica principale è che le telecamere nella casa romana sono accese 24 ore su 24. Su Sky c'è un canale apposito (Sky Show, 116) per vivere in diretta questa discussa esperienza. Il Dtt ne propone addirittura due, di canali: Extra1- Premium ed Extra 2-Premium. Il Dtt è più ricco del satellite? No, per niente. Su Sky Show c'è un tasto verde con cui si possono scegliere, senza cambiare canale, ben quattro inquadrature differenti, con i rispettivi sonori. Il Dtt, per fornire due inquadrature differenti, deve impiegare non uno ma due canali. Il Grande Fratello può apparire un esempio poco significativo («E chissenefrega di vedere il GF!») ma se noi ragioniamo sul futuro della tv le cose si complicano non poco. La tendenza in tutto il mondo, a partire dagli Stati Uniti, è quella di offrire anche programmi in Alta Definizione. Che è uno strabiliante modo di vedere la tv in grado di cambiare radicalmente le nostre abitudini, non solo per lo sport o per il cinema.
Ma se, per ipotesi, si cercasse di portare l'HD sul Dtt i canali si ridurrebbero drasticamente, perché l'Alta Definizione occupa molto spazio. E poi non si era detto che l'etere bisognava riservarlo alla telefonia? L'Italia non è un paese cablato come gli Stati Uniti, o lo è solo parzialmente. A New York, con circa cento dollari al mese, ci si può collegare al cavo ed avere, contemporaneamente, i servizi televisivi (un'infinità di canali, a secondo del tipo di abbonamento) e quelli telefonici, compreso Internet. L'ideale per l'Italia sarebbe l'introduzione del WiFi, per poter usufruire dei vantaggi della Rete in ogni situazione, per facilitare l'integrazione fra televisore, pc e palmare. O la banda larga via satellite. C'è infine un problema di investimenti: impiantare il Dtt terrestre costa. Bisogna comprare nuove frequenze, bisogna alimentare i trasmettitori, bisogna programmare nuovi decoder interattivi, bisogna… ma in Rai non c'è una lira. Non a caso lo sviluppo del Dtt è asimmetrico, sia dal punto di vista tecnologico che da quello della programmazione. A parte il piccolo miracolo di Rai4, Mediaset è molto più avanti, è come se, paradossalmente, si dovesse tirare dietro il suo competitor (o presunto tale, visto che nel frattempo il posto è stato occupato da Sky). Mediaset sul Dtt ha tre ottimi canali (Mya, Joy e Steel) ma fatica a dare loro la visibilità che meritano. Quanto tempo ci vorrà ancora perché questi tre canali entrino nelle nostre abitudini visive? Per questo, l'invito a pranzo di Fiorello da parte del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi va letto in maniera meno folcloristica di come è stato fatto. Per questo, Mediaset sta pensando di coinvolgere la Rai in una nuova avventura satellitare, Tivù Sat (48% Mediaset, 48% Rai, 4% La7). Eutelsat ha già pronto un satellite con nuovi trasponder, non bisognerà nemmeno spostare la parabola di Sky. A quel punto che fine farà il «vecchio» e costoso digitale terrestre?
(Corriere della Sera) | | Morto lo scrittore John Updike (News Varie 27/01/2009) Lo scrittore John Updike, autore di numerosi romanzi di successo e vincitore di due premi Pulitzer, e' morto per cancro ai polmoni, informano i media americani. Aveva 76 anni . Un suo romanzo del 1984, Le streghe di Eastwick, è stato trasposto nell’omonima fiction cinematografica. | | E' morto Mino Reitano (News Varie 27/01/2009) E' morto questa sera dopo una lunga malattia Mino Reitano. Il cantante, 64 anni, si e' spento nella sua abitazione di Agrate Brianza, assistito dalla moglie Patrizia e dalla figlia Giuseppina Elena. Reitano era malato da due anni, ed era stato sottoposto a un intervento chirurgico un anno e mezzo fa e, successivamente, nello scorso novembre. I funerali del cantante, che lascia anche un'altra figlia, Grazia Benedetta, si svolgeranno giovedi' alle 15 nella chiesa di Agrate Brianza. (Ansa) Baudo: era un emigrante con la voglia di arrivare "Mino Reitano era un bravissimo ragazzo, ostinato, il classico emigrante con grande voglia di arrivare, esuberante, simpatico". Cosi' Pippo Baudo ricorda commosso il cantante, scomparso questa sera a 64 anni.
"Nonostante il finale tragico e la sofferenza che durava da parecchi anni - sottolinea Baudo - Mino e' stato fortunato, perche' ha avuto dalla vita quello che voleva, passando dall'anonimato della provincia meridionale ai palcoscenici piu' importanti del mondo dello spettacolo, del quale e' diventato a pieno titolo un protagonista".
Di Reitano, Baudo cita "i grandi successi a San Remo, ma soprattutto a Canzonissima, con la sua capacita' di coinvolgere centinaia di migliaia di persone, che da casa lo votavano senza esitazione, e di farsi notare, con esibizioni che a qualcuno talvolta sembravano eccessive. Ma aveva anche l'animo del compositore: ha scritto, tra l'altro, 'Una ragione di piu", uno dei brani piu' belli del repertorio di Ornella Vanoni, che considerava il suo piccolo capolavoro". "Finche' ha avuto la forza - dice ancora Baudo - non si e' mai risparmiato nei suoi spettacoli, che duravano anche tre ore, grazie alla sua grande voglia di farsi amare. Mino - conclude Pippo - lascera' un ricordo piacevole e simpatico, e questa e' la cosa piu' bella per un artista". | | Il VCR è ufficialmente morto (News Varie 29/10/2008) Lo ha annunciato JVC, compagnia leader nella produzione e creatrice del VCR - videoregistratore, per gli amici. L’oggetto che per circa tre decenni ci ha tenuti incollati alle poltrone dei nostri salotti e ha dato per primo ai telespettatori la possibilità di scegliere quando e come vedere un film o un programma televisivo, non verrà più prodotto come lettore indipendente.
E’ probabile che continueremo a vedere per un po’ i combo (VHS + DVD) e magari in futuro qualche compagnia produrrà pure un lettore Blu-Ray con VHS, giusto per fare i nostalgici. Però l’era del VCR è definitivamente tramontata, e con lo streaming e il download non poteva essere altrimenti. |
| PAGINA 7 | |
| |